Il Cenacolo Casolano: una piccola Atene d’Abruzzo

Il Cenacolo Casolano: una piccola Atene d’Abruzzo

Alla fine del XIX secolo, Casoli divenne un centro culturale di grande rilievo grazie all’opera e alla personalità di Pasquale Masciantonio (1823–1905), intellettuale, patriota e mecenate locale.

Nel suo Castello Ducale, ristrutturato e trasformato in una raffinata dimora nobiliare, Masciantonio ospitava frequentemente artisti, letterati e pensatori, dando vita a un autentico salotto culturale: quello che oggi viene ricordato come “il Cenacolo Casolano”.

Tra i partecipanti più noti a questo circolo culturale vi furono:

  • Gabriele d’Annunzio – che fu più volte ospite a Casoli e lasciò traccia della sua ammirazione per l’ambiente intellettuale e paesaggistico del borgo.

  • Francesco Paolo Michetti – pittore celebre per i suoi soggetti folklorici abruzzesi, amico intimo di d’Annunzio.

  • Edoardo Scarfoglio – giornalista e scrittore originario dell’Abruzzo, fondatore de Il Mattino di Napoli.

  • Fedele Romani – poeta e librettista, considerato uno dei massimi intellettuali italiani del tempo.

  • Benedetto Croce – il celebre filosofo, che nacque non lontano da Casoli (a Pescasseroli) e fu in contatto epistolare con vari esponenti della cultura abruzzese.

Il cenacolo non era solo una riunione di amici: era un luogo di scambio intellettuale. Si discuteva di:

  • Letteratura moderna e classica

  • Risorgimento e ideali patriottici

  • Arte, filosofia, musica

  • Cultura abruzzese e identità italiana

Il tono delle discussioni era improntato alla libertà di pensiero, all'estetismo e al patriottismo liberale, in linea con lo spirito postunitario del tempo.

La biblioteca privata del castello era ricchissima: volumi rari, opere filosofiche, testi scientifici, molte delle quali in lingua francese e tedesca, testimoniavano l’apertura europea del Cenacolo.

D’Annunzio stesso definì Casoli “una piccola Atene d’Abruzzo” proprio per la raffinatezza e modernità dell’ambiente, raro nei piccoli borghi dell’Italia del Sud all’epoca.