Palazzo Ricci
Il primo embrione del palazzo, formato da una piccola costruzione non abitabile e un orto, risale al Seicento.
Il “Palazzo del Barone”, come è comunemente chiamato a Casoli, fu costruito in parte e abitato alla fine del Settecento, mentre il completamento avvenne con la sopraelevazione del 1813.
È probabile che il loggiato sul giardino posteriore – che trasformò il palazzo in villa – sia stato realizzato dopo il terremoto del 1871, come contrafforte per il consolidamento dell’edificio, che assunse così l’aspetto attuale.
La localizzazione del Palazzo ha avuto un ruolo centrale nella configurazione urbana, ponendosi come perno tra il Borgo Antico e l’espansione del paese verso Piazza del Popolo, Corso Vittorio Emanuele II, Piazza e Corso Umberto I, crescita avvenuta in seguito alla rivoluzione demografica della seconda metà del Settecento.
Tra le altre abitazioni prospicienti la piazza, merita menzione il palazzo della famiglia De Cinque, situato di fronte a quello dei baroni, non tanto per il suo aspetto architettonico quanto per le sue implicazioni storiche. I componenti delle famiglie Ricci e De Cinque dominarono la scena politica di Casoli per oltre un secolo – dal 1895 alla caduta della Prima Repubblica – ricoprendo a turno le cariche di sindaco, podestà o sostenendo candidati “satelliti”.
Le due famiglie annoverano tra i loro membri deputati, senatori, sottosegretari di Stato, amministratori pubblici, uomini di cultura e professionisti (tra cui notai, medici, avvocati). Uno di essi, Ferdinando De Cinque, fece parte del collegio di difesa di Pietro Nenni e Benito Mussolini, quando furono rinviati a giudizio per le violente proteste contro la spedizione libica del 1911, decisa dal governo Giolitti.
Nella prima metà del Novecento, durante il periodo del barone Mosè Ricci, il Palazzo divenne il fulcro della vita comunitaria: vi si tenevano riunioni politiche, venivano accolti postulanti in cerca di lavoro, e ricevuti i casolani con problemi privati, ai quali il barone offriva consigli o interventi risolutivi.
Insieme alla moglie, donna Aurelia – figlia del celebre pittore Francesco Paolo Michetti – durante la Seconda guerra mondiale, don Mosè ospitò nel suo palazzo i generali Albert Kesselring e Bernard Montgomery.
Il 14 gennaio 2020, la famiglia Ricci ha ceduto l’immobile a un gruppo di investitori americani, i quali hanno avviato i lavori di trasformazione dello storico edificio per realizzarvi un private residence club di lusso.
English Version
Palazzo Ricci
The first embryo of the palace, formed by a small non-habitable building and a vegetable garden, dates back to the seventeenth century. "The Baron's Palace", as it is commonly called in Casoli, was partly built and inhabited at the end of the eighteenth century, while the completion took place with the elevation of 1813. It is likely that the loggia on the rear garden (which converted the palace into a villa) was built after the earthquake of 1871 as a buttress for the consolidation of the building, which thus assumed its current appearance. The location of the palace plays a pivotal role in the urban layout between the Ancient Village and the expansion of the town into Piazza del Popolo and then along Corso Vittorio Emanuele II and Piazza and Corso Umberto I—areas that developed following the demographic revolution of the second half of the eighteenth century. Among the other houses facing the square, it is worth mentioning the palace of the De Cinque family (opposite that of the barons), not so much for its architecture, but for historical reasons. The members of the two families, from 1895 until the fall of the First Republic, dominated the political scene of Casoli, holding mayoral and influential positions or having their allies elected. Both families counted among their ranks deputies, senators, undersecretaries of state, public officials in local authorities, men of culture, and professionals (notaries, doctors, lawyers). One of them, Ferdinando De Cinque, was part of the defense team of Pietro Nenni and Benito Mussolini when they were tried for the violent protests against the Libyan expedition of 1911, decided by the Giolitti government. In the first half of the twentieth century, during the time of Baron Moses Ricci, the palace became the center of community life. Political meetings were held there, petitioners in search of jobs were welcomed, and Casolani with personal issues were received seeking advice or intervention. Together with his wife Donna Aurelia, daughter of the painter Francesco Paolo Michetti, Baron Ricci hosted generals Kesselring and Montgomery in the palace during the Second World War. On January 14, 2020, the Ricci family sold the property to a group of American investors who began transforming the historic building into a luxury private residence club.