Cluviae

Cluviae

STORIA DI UNA SCOPERTA ARCHEOLOGICA A PIANO LAROMA DI CASOLI.

Il legame di Casoli con la storia antica è testimoniato dall’area archeologica di Cluviae, antica città romana con resti di mura, abitazioni e un anfiteatro. Una parte dei reperti, tra cui la stele di Numisio trasferita al Castello Ducale il 21 agosto 2019, è oggi visibile grazie anche all’impegno dell’Associazione Laroma Antica, promotrice di attività di ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico. Questo evento ha rappresentato il primo passo verso la creazione di un museo archeologico a Casoli.

Fin dall’Ottocento, a seguito di numerosi ritrovamenti archeologico nella contrada Piano Laroma di Casoli, si sono accese le fantasie di studiosi regionali sull’importanza della presenza di un antico insediamento. Sul toponimo vi erano diversi pareri.

Alcuni, come il Romanelli e il Ranieri, erano dell’opinione che la cittadina si chiamasse «Romulea». La proposta del Corpus Inscriptionum Latinorum attribuiva, invece, ad essa il nome di «Pagus Urbanus», che fu condiviso dal Momsen ed accolto anche dal nostro famoso archeologo Giulio De Petra. Unitamente a questa disputa si andò diffondendo la convinzione che l’antica cittadina fosse stata distrutta durante la terza guerra sannitica e, precisamente, nel 296 a.C., cosa contestata dal nostro concittadino professore Nicola Fiorentino nel 1963, quando osservò, dalle prove in suo possesso, come essa fosse
ancora fiorente in età imperiale. Siamo dunque alla «preistoria» della conoscenza di quello che ancora oggi costituisce un tesoro sepolto, in parte, rinvenuto, negli anni, dai residenti durante i loro lavori agricoli o entro le loro abitazioni e, in parte, razziato da speculatori alla ricerca di reperti antichi. Un patrimonio archeologico che, forse, non vedrà mai la luce, nonostante gli studi e le ricerche condotti abbiano dimostrato il valore storico del sito. Solo nel 1996 si aprì una finestra importante per fare chiarezza scientifica sull’insediamento. È ferma intenzione dell’Amministrazione comunale riprendere il percorso di rivalutazione di Cluviae mediante opportuni interventi di scavo alla scoperta dei resti dell’antico sito.

CLUVIAE 1966.
IDENTIFICAZIONE DELL’INSEDIAMENTO
Il professore Adriano La Regina, allora funzionario alla Soprintendenza alle Antichità di Chieti, proseguì le ricerche
sul piano archeologico e sul piano storico-critico, giungendo alla conclusione che l’insediamento abitativo di Piano Laroma
fosse l’oppidum/municipium di Cluviae, citato da Livio (IX, 21) e lungamente ricercato dagli storici.
Al professor Adriano La Regina è stata conferita la cittadinanza onoraria di Casoli.
TABULA PATRONATUS
La lastra bronzea rinvenuta in località Bufalara di San Salvo è una tabula patronatus che contiene il decreto della municipalità cluviense del 5 maggio 384 d.C. per il conferimento del patronato sul municipio di Cluviae ad Aurelius Evagrus Honorius. Grazie all'acquisizione di questo documento epigrafico è stata identificata, il 12 Dicembre del 1966, la città sannitica di Cluviae nella località chiamata Piano Laroma, che era però all'epoca conosciuta come Pagus Urbanus.
IDENTIFICAZIONE DELL’INSEDIAMENTO
Il professore Adriano La Regina, allora funzionario alla Soprintendenza alle Antichità di Chieti, proseguì le ricerche
sul piano archeologico e sul piano storico-critico, giungendo alla conclusione che l’insediamento abitativo di Piano Laroma
fosse l’oppidum/municipium di Cluviae, citato da Livio (IX, 21) e lungamente ricercato dagli storici.